Come richiedere rimborso Irpef

Il rimborso Irpef è tra i rimborsi più richiesti all’Agenzia delle Entrate, ma ottenerlo non è facile. Vediamo quali sono le modalità di rimborso e come si fa la richiesta per ottenere quanto versato in più come Irpef.

Cos’è l’Irpef?

Ogni contribuente, in base a quanto guadagna, paga per sé e per i suoi famigliari l’Irpef. Se, nel calcolo delle tasse da pagare, si scopre che si è pagato di più, scatta il rimborso.

Il rimborso Irpef è un indennizzo automatico, che si ottiene solo se ne hai davvero diritto. Questo può avvenire in due modi. Puoi ottenerlo come rimborso credito Irpef o in denaro. Nel primo caso, otterrai un credito utile, che verrà usato per pagare le tasse successive.

Dalle tasse che devi, verrà scalato l’importo da pagare allo Stato. Questa procedura si chiama compensazione. Nel secondo caso, puoi chiedere anche l’invio del denaro tramite bonifico.

I dipendenti e gli ex dipendenti possono chiedere che il rimborso arrivi quanto prima sullo stipendio o sul cedolino di Luglio. Prima, però, l’Agenzia delle Entrate deve capire se hai diritto al rimborso o meno, procedendo con le verifiche del caso.

Rimborso Irpef in busta paga

Il rimborso Irpef 730 in busta paga arriva di solito lo stesso mese dell’invio della dichiarazione (Luglio), a meno che non ci siano casi particolari da verificare (vedi il prossimo paragrafo).

L’interessato, dopo aver fatto istanza di rimborso Irpef al CAF o dal commercialista, può ottenere la somma che gli spetta nello stipendio, come voce indicata sulla busta paga.

Oltre alla voce di rimborso nella busta paga, l’Agenzia delle Entrate informa il contribuente con una raccomandata con ricevuta di ritorno. In questo modo, si può tenere tutto a portata di mano.

Rimborso Irpef Agenzia Entrate: casi particolari

Ci sono casi particolari in cui il rimborso non arriva, o comunque ritarda di parecchi mesi. Il ritardo può succedere se mandi il modello precompilato, ma ci sono delle aggiunte da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In alternativa, può capitare che all’Agenzia non risultino esatte delle dichiarazioni che hai fatto, sia con il precompilato che agli sportelli del CAF o dal commercialista.

Infine, i ritardi possono avvenire perché hai mandato la dichiarazione dei redditi all’ultimo momento e quindi l’Agenzia delle Entrate non ha ancora verificato la tua posizione, nonostante la richiesta di rimborso.

Le attese per ottenere il Rimborso Irpef

Se hai accumulato fino a 4000 Euro di credito per l’Irpef o se l’Agenzia delle Entrate fa un decreto retroattivo, il rimborso Irpef si fa aspettare.

Un credito di 4000 Euro fa insospettire l’ente pubblico, che va a fare delle verifiche a tappeto, per capire se è vero quanto si sta verificando. Per questo, prima di ottenere un rimborso, sia il dipendente che il professionista attendono parecchi mesi.

Al termine della procedura, il creditore ottiene comunque gli importi dovuti. Può scegliere se lasciare il denaro per pagare le tasse future o se chiedere il pagamento a rate del credito.

L’Agenzia paga le rate entro l’anno successivo dell’accertamento, con una rata mensile che sarà calcolata caso per caso.

Se c’è un decreto che scatta all’ultimo momento, la legge impone all’Agenzia delle Entrate di fare verifiche serrate. Per la lotta contro il sommerso, i decreti possono essere retroattivi, quindi fare riferimento a dichiarazioni fatte prima dell’entrata in vigore della legge.

Questo fa perdere alcuni mesi all’Agenzia delle Entrate e fa perdere tempo a chi ha diritto al rimborso Irpef. Se hai diritto al rimborso, il blocco della procedura non sarà un problema.

Prescrizione

Si tratta di un rimborso automatico, ma può esserci sempre lo spettro della prescrizione. L’Agenzia ha tempo 48 mesi dall’invio della dichiarazione dei redditi per scoprire se c’è un rimborso da pagare e per inviare al contribuente quanto gli spetta.

Passato questo periodo, il tutto cade in prescrizione e non c’è più modo di ottenere il rimborso, anche se ne hai diritto.

I controlli sono anche molto veloci, quindi per l’Agenzia è altrettanto veloce pagare chi ha diritto al rimborso una volta che sono terminate le procedure di verifica.

Al momento, è molto difficile che un rimborso si perda e, soprattutto, che una persona aspetti 4 anni per chiedere un rimborso a cui ha diritto. Una volta avviata la procedura, infatti, l’Agenzia paga entro un anno dal completamento delle verifiche.

Richiesta rimborso Irpef: come si fa

La richiesta di rimborso Irpef si può fare in due modi. Il primo è direttamente quando si fa la dichiarazione. Nel quadro RX per le persone fisiche, se il commercialista o il CAF si accorge che spetta un rimborso, ti mette in automatico la somma che l’Agenzia delle Entrate ti deve.

Se non lo fa, ma sai di aver diritto al rimborso, puoi comunque fare istanza di rimborso Irpef per conto tuo.

Per dare una mano, la stessa Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un modello, da compilare e consegnare a mano alla sede locale. In alternativa, puoi mandare il modulo, sempre alla sede locale, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Per poter ottenere il rimborso, ricorda di inserire la copia della dichiarazione dei redditi, da dove risulta che ne hai diritto. Se non ne sai nulla, attraverso i controlli, l’Agenzia ti notifica che hai diritto al rimborso e ti indica tramite raccomandata le modalità per ottenerlo.

Il consiglio è comunque quello di provvedere da soli, tramite dichiarazione o tramite istanza di rimborso, a chiedere il versamento delle somme dovute. Il denaro arriva via bonifico, per essere tracciabile per eventuali controlli.

Rimborso Irpef: quando richiederlo?

Quando si ottiene il rimborso Irpef? Se il rimborso è di piccolo importo e non hai aspettato l’ultimo momento per mandare la dichiarazione, entro Luglio dovresti vedere in busta paga il tuo rimborso.

Il rimborso Irpef per pensionati arriva, invece, con il cedolino di Agosto. Anche qui, il rimborso viene inserito tra le voci che mostrano i pagamenti ricevuti. Chi non è sostituto d’imposta o ha perso il lavoro, dovrà comunque presentare la dichiarazione dei redditi con la richiesta di rimborso nel riquadro RX.

Il rimborso fino a 2999 Euro arriva tramite vaglia della Banca d’Italia. Importi molto inferiori vengono accreditati direttamente sul conto di chi ha chiesto il rimborso, oppure tramite bonifico bancario, o ancora tramite bonifico domiciliato se hai un conto da Poste Italiane.

In questo caso, l’Agenzia delle Entrate prende tempo fino a Gennaio dell’anno successivo alla dichiarazione per pagare il rimborso.

Se hai un credito Irpef di 4000 Euro o poco inferiore, dopo i controlli, l’Agenzia delle Entrate paga a rate. Le rate partono dai 4 ai 7 mesi dopo la data di invio della dichiarazione.

Tutto dipende dalle verifiche che si devono fare per poter essere certi che hai diritto al rimborso.

Anche qui, l’accredito arriva tramite bonifico sul tuo conto da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Come chiedere rimborso Irpef da professionista

I liberi professionisti possono fare dichiarazione o fare istanza di rimborso. A loro conviene di più chiedere un rimborso per compensazione. Soprattutto se di piccolo importo, questo tipo di rimborso fa risparmiare sulle tasse che il professionista deve comunque pagare per svolgere l’attività.

Se decidesse per il rimborso in denaro, il titolare di partita Iva potrebbe comunque ottenere il rimborso accreditato sul bonifico senza alcun problema.

La compensazione fa arrivare prima il rimborso. Anche se hai usato il modello precompilato online, la compensazione riduce i tempi di verifica, per un rimborso che arriva prima al 100%.

Rimborso Irpef: e gli anni precedenti?

Se scopri di avere diritto al rimborso anni dopo, puoi ottenerlo facendo richiesta. Fai attenzione, però: hai tempo fino a 4 anni da quando hai fatto la dichiarazione.

Quindi, nel 2017, si possono ancora richiedere i rimborsi dal 2014 in poi. Per gli anni precedenti, non ti spetta nulla come rimborso, perché è stato tutto già prescritto.

Questa regola vale per tutti: dipendenti nel pubblico e nel privato, pensionati e professionisti che hanno richiesto troppo tardi il rimborso e una verifica dei propri conti.

Irpef, il rimborso impossibile

Il rimborso per l’Irpef è stato definito anche come rimborso impossibile. In realtà non è impossibile, ma i controlli durano alcuni mesi e sono molto serrati.

Chi ne ha diritto ottiene il rimborso del 100%, senza ulteriori tasse o aggravi. Purtroppo, è anche vero che è un po’ difficile vantare grossi crediti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, perché i controlli partono già dal professionista con la compilazione della dichiarazione dei redditi.

Consigli

La prima cosa da fare quando si tratta di rimborso Irpef o di crediti nei confronti dello Stato è controllare, facendo fare delle verifiche a un esperto. Solo così, puoi avere la certezza di avere i requisiti per ottenere il rimborso.

Devi sapere qual è la tua posizione fiscale. Sei un dipendente, un professionista, un pensionato? Bene, devi sapere qual è il tuo tipo di dichiarazione per capire come potrai ottenere il tuo rimborso.

4000 Euro di credito verso l’Agenzia delle Entrate non è un caso. Verifica nella tua dichiarazione se è tutto in regola.

Gli errori più frequenti nel richiedere un rimborso Irpef

Se utilizzi la dichiarazione precompilata, fatti aiutare da chi ne sa di più. Spesso, l’errore può farti perdere un rimborso, oppure farti pagare addirittura di più.

Se l’importo del rimborso è minimo, forse è più utile ottenerlo tramite compensazione. In questo modo, ti assicuri di non perdere tempo e di avere un piccolo gruzzolo per pagare le tasse con maggiore serenità.

Ricorda che l’Agenzia delle Entrate ti notifica sempre se c’è qualcosa che non va, o se hai diritto a un rimborso di qualsiasi tipo. Il rimborso Irpef rientra in questa categoria.

Se vuoi ottenerlo davvero, però, sarai tu che dovrai fare richiesta e dimostrare di aver diritto al rimborso. Conserva i documenti, per sfoderarli al momento giusto e ottenere velocemente il rimborso Irpef sullo stipendio o sulla pensione!

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