Il rimborso del contributo unificato si può avere solo se si rispettano alcune condizioni. Ecco come vedere se ne hai diritto, quanto puoi riscuotere e come funziona la procedura per l’indennizzo.
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Rimborso contributo unificato: quando ne hai diritto
Puoi ottenere il tuo rimborso se:
- Non sono passati 2 anni da quando hai pagato (fa fede la data del pagamento riportata sul modello F23);
- Hai pagato in più, non hai più fatto causa dopo aver pagato il contributo, oppure hai pagato 2 volte per la stessa causa. Puoi ottenere il rimborso anche se hai pagato il contributo, ma eri esente, cioè per la tua situazione economica non dovevi pagarlo;
- Se, dopo la causa, non c’è stato il deposito degli atti o l’iscrizione a ruolo del primo atto introduttivo di giudizio;
- Hai conservato gli F23 e le ricevute di pagamento che attestano le date di pagamento;
Rimborso contributo unificato: quando non puoi averlo
Non sempre però, hai diritto al rimborso. Ecco quando non conviene fare la procedura in tribunale:
- Quando sono passati 2 anni da quando hai pagato il rimborso. Non ne hai più diritto;
- Quando il rimborso è pari o inferiore a 12 Euro (cifra irrisoria);
- Se hai sbagliato a riportare il codice ufficio nel modello F23;
Come fare richiesta per il rimborso del contributo unificato
Nella pratica, come fare la richiesta di rimborso? Prima di tutto, copia degli F23 pagati alla mano, devi andare in tribunale, oppure inviare allo stesso tutto in fotocopia tramite raccomandata.
Oltre ai documenti, dovrai fare un’istanza (= domanda di rimborso) per richiedere la restituzione di quanto versato in più. Ricorda di verificare prima se l’ufficio è quello giusto.
In caso contrario, il tribunale ti informerà tramite raccomandata dell’errore, ma non dovrai rifare la procedura: lo sportello cercherà per te la sede giusta e manderà per tuo conto l’istanza, avvisandoti nella stessa raccomandata.
A questo punto, c’è un primo controllo dell’ufficio competente per vedere se hai diritto al rimborso e a quanto ammonta. Poi, la procedura passa all’Agenzia delle Entrate, che deve verificare di nuovo che sia tutto in regola.
In più, l’Agenzia delle Entrate deve calcolare anche eventuali interessi legali sul tuo rimborso, per poterti pagare tutto in un’unica cifra.
Se la procedura è andata a buon fine, ricevi una seconda raccomandata, questa volta dall’Agenzia delle Entrate, che ti conferma che otterrai il rimborso al 100% del contributo unificato.
Successivamente, riceverai o un bonifico sul tuo conto corrente, oppure un vaglia a tuo nome con il rimborso da riscuotere. Dipende da quale modalità hai scelto nell’istanza.
Questo significa che ci vuole un po’ di tempo prima di avere il rimborso, ma almeno sarà totale. Se hai pagato solo di più e non due volte, invece, otterrai solo la differenza, ovvero l’importo versato in più.
Cosa scrivere nell’istanza e come inviarla
I modelli dell’istanza per il rimborso contributo unificato si trovano su Internet, ma il consiglio è di chiederlo direttamente in tribunale. Così, potrai chiedere informazioni e avere la certezza che si tratti dello sportello giusto.
I documenti che ti vengono richiesti saranno:
- Gli originali delle ricevute di pagamento (fai una copia per te prima di inviare);
- L’originale dell’atto giudiziario per cui hai pagato il tribunale (anche qui, fai prima una copia);
- Fotocopia del tuo documento di riconoscimento;
Nell’istanza, dovranno essere riportati i tuoi dati. Quelli indispensabili sono:
- Nome e cognome.
- Luogo e data di nascita.
- Indirizzo completo di residenza.
- Indirizzo completo di domicilio, se diverso da quello di residenza.
- Numero di telefono.
- Indirizzo e-mail (meglio se PEC, se ce l’hai).
- L’importo in lettere e in cifre di quanto versato come contributo unificato e la data di versamento.
- L’importo che vuoi ti sia rimborsato, sempre a numeri e a lettere.
- Indicazione dell’atto giudiziario. Prima di indicare quale, dovrai spuntare la casella se era tra due parti o se si tratta di causa non iscritta a ruolo.
- Modalità di rimborso: se vuoi il bonifico (dovrai inserire il numero di conto corrente) o il vaglia inviato a domicilio.
A questo punto, devi spuntare le voci dei documenti che aggiungi al fascicolo, inserire luogo, data e firma.
Otterrò il mio rimborso in denaro?
Il rimborso avviene sempre in denaro, ma puoi decidere se farti inviare tutto via bonifico o tramite vaglia.
Puoi chiedere più rimborsi con la stessa istanza, a patto che non siano passati i 2 anni. In più, puoi inserire così il totale di quanto speso e il totale del tuo rimborso.
Purtroppo, il calcolo di quanto devi ottenere come rimborso contributo unificato devi farlo da solo.
Consigli utili
Se il tribunale e/o l’Agenzia delle Entrate dicono che non hai diritto al rimborso, non puoi fare una seconda richiesta.
L’unica cosa da fare è contattare un legale e fare ricorso. Ricorda che, se sono passati i due anni, anche questa procedura non si può fare.
Conserva tutto e richiedi per tempo il rimborso per il contributo unificato con documenti alla mano!