Il rimborso del 730 è tra i più difficili da richiedere. Tante sono le trafile da superare e le condizioni da tenere in considerazione per farne richiesta.
In questa guida, vediamo come ottenere rimborsi di questo tipo. Quando non si ha diritto e cosa fare se si stanno aspettando i rimborso per gli anni precedenti.
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Limiti rimborso 730
Anche se ci sono delle spese che si possono scalare e rimborsare, non tutte rientrano nel conto. La prima cosa da fare è capire cosa si può rimborsare e cosa no.
Per esempio, si può ottenere un rimborso sul 730 delle spese mediche solo togliendo dal totale delle spese la soglia di 129,11 euro e calcolando poi il 19% di quello che rimane.
Altri limiti sono le spese per gli elettrodomestici che danno diritto all’Ecobonus. In totale, tra lavori ed elettrodomestici, potrai scalare solo il 65% delle spese sostenute.
Se si tratta solo degli elettrodomestici, la detrazione è del 50%. Per ogni aspetto della vita quotidiana, c’è un rimborso quando si fa la dichiarazione dei redditi.
Come è possibile vedere, questa “compensazione” non è mai al 100% ed è raro ottenere un rimborso in denaro, invece che in detrazione. Vediamo cosa si può fare per ottenere un rimborso reale.
Come richiedere il rimborso 730 per gli anni 2015 e 2016
Per quanto riguarda i rimborsi 730 del 2015, richiesti nel 2016, l’Agenzia delle Entrate ha confermato di aver provveduto al calcolo rimborso 730 e di aver provveduto a pagare entro Febbraio 2017.
I rimborsi arrivano: per compensazione, con vaglia inviato a casa del contribuente, oppure con accredito sul conto corrente. Se non hai fatto la richiesta, purtroppo non hai più diritto al rimborso.
E se, invece, la richiesta è stata fatta, ma non sai più nulla del rimborso? Non bisogna fare altro che fare ricorso all’Agenzia delle Entrate, facendo reclamo. In questo caso, il nostro consiglio è di rivolgersi ad un legale o alle associazioni per i consumatori.
Per i rimborsi dell’anno 2016, questi vanno richiesti quest’anno con la dichiarazione dei redditi. In questo caso, il rimborso dovrebbe arrivare al più tardi nei primi mesi del 2018.
Modalità di rimborso 730 senza busta paga
Chi ha perso il lavoro deve chiedere il rimborso 730 senza sostituto (prossimo paragrafo). La richiesta di rimborso 730 del dipendente cessato si fa direttamente al momento di fare la dichiarazione al CAF, oppure se si usa il rimborso 730 precompilato.
L’Agenzia delle Entrate effettuerà un controllo sulle dichiarazioni e fornirà rimborso come compensazione sull’IRPEF, sul conto corrente, oppure tramite vaglia (dipende dalla richiesta che si è fatta).
Attenzione: se l’importo del rimborso supera i 1000 Euro, l’Agenzia invierà una raccomandata, dove chiederà al contribuente di presentarsi con la lettera all’ufficio postale indicato per ottenere il rimborso in contanti.
Se non ci sono altre comunicazioni, se il rimborso supera i 4.000 Euro, allora l’Agenzia scalerà in automatico dall’IRPEF. In questo secondo caso, si dovrà aspettare molto di più.
Se non si vuol perdere tempo, è la stessa Agenzia delle Entrate nel sito ufficiale a darti un’applicazione che permette di inviare il tuo codice IBAN dopo la richiesta di rimborso.
Cosa fare per ottenere il rimborso 730 senza sostituto d’imposta
Chi vuole ottenere il rimborso 730 per disoccupati, deve verificare quali sono le spese che si possono rimborsare. Potrai chiedere rimborso per:
- Rimborso 730 rimborso spese mediche.
- Interessi passivi mutui.
- Contributi versati per la pensione pubblica e per quella privata.
- Contributi versati per spese come: lavori domestici, spese sanitarie degli animali, spese funebri, spese universitarie, ecc.
- Spese sostenute per lavori in casa per il risparmio energetico e/o per l’acquisto di elettrodomestici di classe A+.
Tutte queste voci rientrano nel rimborso 730 rimborso credito 730. A questo punto, andrà fatto il calcolo e si potrà vedere se si ha diritto a rimborsi a credito o se ci sono debiti da onorare.
Chi si trova senza sostituto d’imposta dopo aver inviato la dichiarazione come dipendente (come, per esempio, chi perde il lavoro), può inviare una dichiarazione integrativa. Così, dimostra di non essere più sostituto d’imposta.
In questo modo, si potrà ottenere un conteggio aggiornato per gli assegni famigliari, l’IRPEF e le trattenute regionali e comunali. Se hai diritto al rimborso, nella dichiarazione dovrai far indicare il tuo IBAN per ottenere il rimborso sul conto corrente.
Cosa succede per chi chiede il rimborso 730 in busta paga
Chi è dipendente e ha fatto la dichiarazione dei redditi, scopre subito se ha diritto o meno al rimborso. Se ne hai diritto, l’Agenzia delle Entrate verificherà se devi pagare l’IRPEF.
Se anche questa risulta pagata, o si paga completamente con parte del rimborso, hai diritto all’altra parte o al rimborso totale.
In questo caso, così come per chi non è sostituto di imposta, non devi fare nulla, ma attendere che l’Agenzia delle Entrate faccia il suo lavoro. Il rimborso inferiore a 4000 Euro viene rimborsato direttamente nelle buste paga di Luglio e Agosto.
I pensionati, invece, aspettano fino a Settembre. Se il rimborso è inferiore ai 4000 Euro, ma comunque elevato, e non lo vuoi usare per pagare IMU e altre tasse, puoi ottenere in automatico il rimborso 730 a rate.
Pagamento rimborso 730: come funziona
Quali sono le modalità di pagamento del rimborso?
- Tramite compensazione. Quello che ti è dovuto come rimborso viene usato per pagare l’IRPEF. In alternativa, si può usare per pagare l’IMU.
- Tramite bonifico bancario. In questo caso, nella dichiarazione dei redditi, devi indicare il codice IBAN.
- Tramite accredito in busta paga. Se sei dipendente o pensionato, la procedura automatica ti porta a ottenere il pagamento a rate o intero direttamente nelle buste paga o nei cedolini successivi.
- Tramite vaglia postale. Se non viene indicato un IBAN, le tasse sono pagate e non si è sostituti d’imposta, l’unica soluzione per l’Agenzia delle Entrate è la comunicazione con vaglia, per pagare tramite gli sportelli di Poste Italiane.
Attenzione: dopo aver fatto la dichiarazione, se risultano crediti, non si deve fare nient’altro. Se non dovessero risultare crediti, allora non se ne ha diritto. Se il rimborso non c’è, si possono chiedere informazioni al CAF o al professionista abilitato prima di passare alle vie legali.
Se hai fatto la dichiarazione precompilata, il sito dell’Agenzia delle Entrate ti mostrerà il rimborso sullo schermo e ti chiederà se vuoi il rimborso 730 sul conto corrente.
Rimborso 730 Agenzia Entrate
Per il mancato rimborso 730, per scoprire la percentuale rimborso 730, oppure per altre pratiche simili, il riferimento principale è sempre l’Agenzia delle Entrate.
Se hai fatto la dichiarazione precompilata, oppure, semplicemente, vuoi sapere il rimborso 730 quando arriva, hai due soluzioni:
- Presentarti agli sportelli con la copia della dichiarazione dei redditi.
- Verificare la tua posizione direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Se il rimborso continua a non arrivare, puoi anche presentare questo modulo agli sportelli. La richiesta si può fare anche dal tuo profilo sul sito ufficiale.
Attenzione: ti consigliamo di usare il modulo se, dopo un anno, non hai ottenuto un rimborso che ti è stato notificato. Dopo la richiesta, aspetta almeno 60 giorni lavorativi prima di passare alle vie legali.
Se vuoi ottenere davvero il rimborso 730 Agenzia delle Entrate, evita di presentarti nel “periodo di fuoco” per le scadenze fiscali. In questo modo, potrai avere più velocemente il tuo rimborso.
Ti ricordiamo che richiedere di pagare le tasse con gli eventuali rimborsi significa ottenere prima il tuo rimborso.
Come richiedere il rimborso del 730 se hai pagato anche l’IRPEF
Se hai pagato di più l’IRPEF, hai due soluzioni:
- Richiedere il rimborso in denaro direttamente con la dichiarazione.
- Richiedere che quanto ottenuto venga usato per pagare l’IRPEF dell’anno successivo, oppure un’altra tassa.
Come per gli altri rimborsi di questo tipo, non è necessario fare richiesta in un primo momento, basta la dichiarazione dei redditi.
L’anno successivo, ci penserà il CAF, il professionista, oppure il sito dell’Agenzia delle Entrate, a scalare dall’IRPEF successiva gli importi dovuti.
In alternativa, il rimborso parte in automatico, come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato al rimborso IRPEF.
Rimborso 730: modalità e tempi per richiederlo
I rimborsi dovrebbero arrivare per i dipendenti e i pensionati nei mesi immediatamente successivi, previo pagamento dell’IRPEF.
Chi non è sostituto d’imposta ottiene comunque subito il rimborso per compensazione. Per il rimborso in denaro, c’è da aspettare i primi mesi dell’anno successivo alla dichiarazione.
I rimborsi alti, ma inferiori ai 4.000 Euro, possono arrivare anche a rate, in busta paga o tramite bonifici, fino a 7 rate.
Se, dopo un anno, non sai nulla, hai diritto a fare richiesta di rimborso. Se anche questa non dovesse fare effetto, puoi passare alle vie legali, con i relativi tempi di rimborso.
Per il rimborso 730 rimborso Unico 2015, l’unica strada al momento, scaduti i termini, è quella delle vie legali.
Purtroppo, se c’è da aspettare, non ci sono scorciatoie legali per poter ottenere un rimborso valido.
Consigli utili
Quando si tratta di dichiarazioni dei redditi e rimborsi collegati, tutti i documenti hanno il loro valore. Se non vuoi perdere eventuali possibilità di rimborso, ecco quali sono i documenti da conservare:
- Fatture, scontrini, ricevute per spese sostenute.
- Buste paga, cedolini della pensione, fatture emesse.
- Bonifici parlanti e fatture specifiche per alcune detrazioni (Es. Ecobonus).
- Dichiarazione dell’anno precedente (se ci sono dei crediti che ancora non sono stati rimborsati).
Fondamentale è avere tutti questi documenti in originale, in modo da poter fare le fotocopie da consegnare al professionista, al CAF e all’Agenzia delle Entrate quando serve.
Se pensi di aver diritto a un rimborso, ti consigliamo di non fare la dichiarazione precompilata, ma di rivolgerti a un esperto di queste pratiche.
In questo modo, ci saranno minori controlli sugli errori e, se hai diritto al rimborso, avrai già fatto la richiesta per ottenerlo direttamente sul conto corrente.
Ricorda che, se non hai inviato il tuo codice IBAN nella dichiarazione, ma hai diritto al rimborso, puoi inviare il codice direttamente online o in sede, seguendo queste istruzioni online.
Non ti resta che chiedere il tuo rimborso 730 se ne hai diritto. Abbi pazienza di aspettare la prossima busta paga, oppure il primo pagamento. Puoi farlo dopo aver presentato la tua dichiarazione dei redditi. Rivolgiti a persone qualificate per non avere problemi fiscali!